
Speciale Bonus TUTTI I BONUS PER LA CASA E LA FAMIGLIA NEL 2024
Tutti i bonus disponibili per privati e famiglie: requisiti di accesso, scadenze di domanda, regole e casi particolari.
Di seguito, la scheda completa di ogni agevolazione fiscale (in veste di detrazione IRPEF oppure di credito d’imposta) attiva nel 2023 e nel 2024, con l’aggiornamento delle regole all’ultima versione di legge.
Bonus Casa
Nel 2023 e nel 2024 sono ancora attivi numerosi BONUS CASA che includono agevolazioni fiscali per ristrutturazioni, risparmio energetico, misure antisismiche, acquisto di mobili ed elettrodomestici, interventi sulle facciate e sul verde.
Alcuni di questi bonus prevedono una detrazione fiscale superiore al 50%. Oltre alla detrazione fiscale, tranne alcuni casi, non si può più scegliere l’opzione di cessione del credito fiscale /anche ad una banca) o lo sconto in fattura dal fornitore.
Bonus Ristrutturazione Edilizia
Il BONUS RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA è un incentivo fiscale che permette di detrarre dal proprio reddito una percentuale dei costi sostenuti per lavori di ristrutturazione edilizia. In particolare, la detrazione fiscale, o detrazione IRPEF, prevista è pari al 50% dei costi sostenuti, fino ad un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Il credito d’imposta verrà ripartito in 10 quote annuali di pari importo.
Chi può richiederlo
Il bonus ristrutturazione edilizia 2023 può essere richiesto da chiunque intenda effettuare lavori di ristrutturazione edilizia su un immobile di proprietà. La detrazione fiscale, infatti, spetta sia ai proprietari dell’immobile che ai titolari di un diritto reale di godimento sull’immobile stesso (ad esempio, usufruttuari o locatari), se sostengono le spese e sono intestatari di bonifici (causale del versamento: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917 del 1986”) e fatture. È importante precisare che il bonus non è cumulabile con altri incentivi fiscali per gli stessi lavori di ristrutturazione.
Quando scade il Bonus Ristrutturazione
Il bonus ristrutturazione al 50% terminerà nel 2024. Successivamente la percentuale di detrazione scenderà al 36% fino a un ammontare complessivo di spesa di 48mila euro per unità immobiliare.
Come funziona
Il Bonus ristrutturazione edilizia 2023 rappresenta un’opportunità importante per chi intende effettuare lavori di ristrutturazione edilizia sul proprio immobile. Grazie alla detrazione fiscale prevista, infatti, è possibile recuperare una parte dei costi sostenuti per i lavori.
Procedura di richiesta
La procedura di richiesta del bonus ristrutturazione edilizia 2023 è molto semplice. In primo luogo, sarà necessario effettuare i lavori di ristrutturazione edilizia e conservare le fatture e le ricevute dei pagamenti effettuati. Successivamente, sarà possibile richiedere la detrazione fiscale tramite la dichiarazione dei redditi, indicando l’importo totale dei costi sostenuti per i lavori di ristrutturazione edilizia.
Bonus Mobili ed Elettrodomestici
Il Bonus Mobili ed elettrodomestici prevede una detrazione fiscale del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+.
Chi può richiederlo
Il Bonus Mobili è rivolto a tutti i contribuenti residenti in Italia, che hanno sostenuto spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica, nuovi e destinati all’arredo dell’abitazione oggetto di ristrutturazione.
Quando scade il Bonus Mobili
Il bonus è pari al 50% della spesa, ma con un tetto massimo di 8mila euro di acquisti nel 2023 e di 5mila euro, a partire dal 2024.
Come funziona il Bonus Mobili
Il funzionamento del Bonus mobili prevede la possibilità di detrarre dall’imposta sul reddito una percentuale delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nuovi. I pagamenti devono essere effettuati con metodi tracciabili (bonifici o carte di credito/debito). L’importo detraibile è suddiviso in 10 quote annuali di pari importo.
Procedura di richiesta
La procedura di richiesta del Bonus mobili ed elettrodomestici prevede l’inserimento delle spese sostenute nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui sono state effettuate. In particolare, le spese devono essere indicate nel modello 730 (Quadro E – Oneri e spese) o nel modello Redditi PF. Per usufruire del Bonus è necessario conservare la documentazione comprovante le spese sostenute, come fatture o scontrini fiscali e comunicare all’ENEA gli acquisti di alcuni elettrodomestici agevolabili, nonché i lavori effettuati che comportano un miglioramento energetico.
Superbonus
Il Superbonus inizialmente al 110%, dal 2024 scende al 70%, è una misura introdotta dal Governo italiano per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici e la messa in sicurezza sismica delle abitazioni. È un beneficio fiscale che consente di ottenere una detrazione dall’imposta sul reddito delle persone fisiche pari al 70% delle spese sostenute per i lavori. Dal 1° gennaio 2023, l’aliquota ordinaria del Superbonus è scesa al 90%, ma sono state previste alcune eccezioni per i condomini che possono ancora applicare il 110% in determinate circostanze. Dal 2024 l’aliquota scende per tutti al 70%.
Chi può richiederlo
Il Superbonus può essere richiesto da condomini e persone fisiche che non esercitano attività di impresa, arte o professione. Possono beneficiarne anche i proprietari di edifici composti da due a quattro unità immobiliari, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche. È importante notare che i beneficiari devono sostenere spese per interventi trainanti di isolamento termico sugli involucri, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti, nonché interventi antisismici.
Quando scade il Superbonus
Per quanto riguarda la scadenza del Superbonus, chi ha presentato uno stato di avanzamento lavori (SAL) del 30% entro il 30 settembre 2022 può ancora beneficiare dell’aliquota del 110% fino al 30 settembre 2023. Per gli altri casi, l’aliquota è stata del 90% nel 2023 e scende al 70% nel 2024.
Come funziona
Il Superbonus funziona come un beneficio fiscale che permette di detrarre dal proprio reddito imponibile il 90% delle spese sostenute per i lavori di efficientamento energetico e sismico. Ciò significa che le spese sostenute per gli interventi ammissibili possono essere sottratte direttamente dall’imposta sul reddito delle persone fisiche, riducendo l’onere fiscale complessivo. È importante conservare tutta la documentazione comprovante le spese sostenute e i lavori effettuati, in quanto potrebbe essere richiesta in fase di verifica.
Procedura di richiesta
Per richiedere il Superbonus, è necessario seguire una procedura specifica. Innanzitutto, occorre individuare gli interventi ammissibili e ottenere un preventivo dettagliato dei costi. Successivamente, è necessario presentare la documentazione richiesta all’Agenzia delle Entrate, che verifica la conformità degli interventi e rilascia un’apposita attestazione. Una volta ottenuta l’attestazione, è possibile indicare la detrazione nel proprio modello di dichiarazione dei redditi.
Bonus Domotica
La domotica è una componente essenziale nel contesto del Superbonus, che prevede detrazioni fiscali per interventi relativi ai sistemi di Building Automation. Tuttavia, è importante notare che questi lavori possono essere inclusi solo se vengono effettuati in concomitanza con lavori “trainanti”, come l’isolamento termico o la sostituzione di impianti di climatizzazione.
Chi può richiederlo
Il Bonus Domotica nell’ambito del Superbonus riguarda principalmente la gestione automatica degli impianti di riscaldamento, la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e il controllo della climatizzazione estiva tramite sistemi di controllo da remoto. Questa opportunità è disponibile solo per interventi su edifici esistenti, che siano già accatastati o che abbiano una richiesta di accatastamento in corso e siano dotati di un impianto termico. Inoltre, le spese relative ai sistemi di Building Automation (BACS) sono agevolate solo se rispettano alcune condizioni specifiche.
Quando scade il Bonus Domotica
Il Bonus Domotica segue le stesse scadenze previste per il Superbonus.
Come funziona il Bonus Domotica
Per poter richiedere il Bonus Domotica, è necessario che i sistemi di Building Automation siano conformi ai requisiti previsti. Questi sistemi devono essere controllabili da remoto, anche attraverso la programmazione, e devono essere in grado di mostrare i consumi degli impianti tramite canali multimediali e di fornire periodicamente i dati relativi alle condizioni di funzionamento e alla temperatura di regolazione degli impianti.
Una volta che tutte queste condizioni sono state soddisfatte e attestate da un professionista, è possibile richiedere la detrazione fiscale per:
- la fornitura e l’installazione degli apparecchi necessari per implementare i sistemi di Building Automation, comprese le opere elettriche e murarie da eseguire all’interno degli edifici;
- fe prestazioni professionali indispensabili per l’installazione e il funzionamento degli impianti di Building Automation, come la produzione di documentazione tecnica e la direzione dei lavori.
Tuttavia, è importante notare che sono escluse dalla detrazione le spese relative all’acquisto di dispositivi come cellulari, tablet o computer, che consentono l’interazione con gli impianti da remoto.
Procedura di richiesta del Bonus Domotica
La procedura per richiedere il Bonus Domotica coinvolge vari passaggi. Inizialmente, è necessario assicurarsi di rispettare tutti i requisiti e le condizioni richiesti per l’installazione di sistemi di Building Automation. Successivamente, è fondamentale documentare accuratamente tutte le spese sostenute e conservare tutte le ricevute e la documentazione tecnica.
Una volta che l’installazione è stata completata e le condizioni sono state attestate da un professionista, è possibile presentare la richiesta di detrazione fiscale alle autorità competenti, fornendo tutte le prove necessarie. È importante essere preparati e avere tutti i documenti a disposizione per facilitare il processo di approvazione.
Ecobonus
E’ l’incentivo fiscale che permette di detrarre dall’IRPEF il 50-65% fino a un tetto di spesa che varia in base all’intervento. Sulle parti comuni dei condomini può arrivare al 75%. Si tratta dell’incentivo fiscale introdotto dal Governo per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici con interventi che non rientrano nel Superbonus.
Chi può richiederlo
L’Ecobonus è rivolto a tutti i contribuenti, sia persone fisiche che giuridiche, proprietari di immobili o locatari, che effettuano interventi di riqualificazione energetica.
Quando scade l’Ecobonus
L’Ecobonus attuale al 65% sarà valido fino al 2024. Dal 2025 ci sarà un’armonizzazione con il Superbonus.
Come funziona l’Ecobonus
L’Ecobonus prevede una detrazione fiscale del 50% o del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica, a seconda della tipologia di intervento effettuato.
Procedura di richiesta
Per richiedere l’Ecobonus è necessario conservare tutta la documentazione relativa all’intervento effettuato o all’acquisto dell’elettrodomestico, compresi i bonifici bancari o postali relativi ai pagamenti effettuati. L’Ecobonus viene fruito come credito d’imposta in dichiarazione dei redditi.
Bonus Tende
Insieme al bonus zanzariere fa parte del cosiddetto Bonus schermature solari, rientra di norma tra le detrazioni al 50% dall’IRPEF (nel caso l’installazione avvenga su immobili civili) o dall’IRES (se l’installazione avviene su immobili commerciali e impianti produttivi), spalmati in 10 anni come le classiche detrazioni da Bonus Ristrutturazione.
Qualora l’esposizione della finestra, del balcone o del terrazzo da schermare sia rivolta a Sud o Sud-Ovest (ossia, installata sul muro/finestra che “guarda” a Sud o Sud-Ovest), è possibile annettere questo intervento a quelli trainati dal Superbonus al 90% nel caso in cui le schermature solari o le chiusure tecniche mobili oscuranti previste, siano acquistate e montate congiuntamente a interventi trainanti. Anche senza il Superbonus, si può ottenere una detrazione al 65% con il tradizionale Ecobonus, alle medesime condizioni.
Chi può richiederlo
Il bonus tende schermatura solare può essere richiesto da chi acquista o la sostituisce una tenda o una schermatura solare e risulti essere, se persona fisica assoggettata all’IRPEF se proprietario dell’immobile, nudo proprietario, titolare di un diritto reale di godimento, inquilino in affitto, detentore dell’immobile in comodato, condomino per gli interventi sulle parti comuni o nuovo titolare in caso di cessione dell’immobile.
Se soggetti giuridici assoggettati all’IRES se utilizzatore dell’immobile per l’esercizio dell’attività professionale, associazione tra professionisti, ente pubblico o privato che non svolge attività commerciale soggetto all’IRES, o istituto autonomo per le case popolari e enti con finalità simili.
Quando scade il Bonus Tende
Il Bonus tende ha scadenza fissata a fine 2024, salvo eventuali modifiche e aggiornamenti.
Come funziona
Il Bonus tende solari consente di detrarre dalla dichiarazione dei redditi il 50% della spesa totale sostenuta, inclusa la manodopera, fino ad un massimo di 60.000 euro. Le spese detraibili sono quelle sostenute per l’acquisto di tende esterne ed interne necessarie alla schermatura solare della casa che rispettino i requisiti indicati nell’Allegato M del Dlgs 311/2006.
Per schermatura solare si intende un sistema di protezione dalla luce del sole e dal calore che consente una reazione variabile e controllata dell’energia e della luce alle sollecitazioni solari andando a ridurre il surriscaldamento degli ambienti, generando un conseguente risparmio energetico (si riduce la necessità di ricorrere a condizionatori e climatizzatori). Alla luce di questa definizione, sono agevolabili le spese sostenute per l’acquisto di:
- tende da sole e da interni, a rullo, per serre e così via;
- zanzariere e tende antinsetto qualora dotate di schermatura solare (per le sole zanzariere, senza schermatura solare, è prevista un’altra agevolazione: il bonus zanzariere, che presenta limiti e caratteristiche simili al bonus tende);
- infissi, persiane, tapparelle, veneziane, frangisole e così via;
- pergole con tende in tessuto o con lamelle orientabili.
Sono escluse dal bonus le tende puramente decorative. Per il bonus tende, inoltre, la schermatura solare deve rispettare i seguenti requisiti:
- deve essere applicata a protezione di una superficie vetrata esposta da est a ovest passando da sud (le tende installate su pareti esposte a nord non rientrano nell’agevolazione);
- deve essere applicata all’esterno della finestra, al suo interno o integrato in esso;
- deve essere mobile, per cui deve poter essere aperta e chiusa;
- deve essere dotata di apposita documentazione che ne certifichi il fattore solare e quindi la capacità di schermatura espressa in Gtot (le tende devono avere un fattore Gtot uguale o inferiore allo 0,25, certificato da un ente idoneo, e la marchiatura Ce del produttore).
Procedura di richiesta
Il pagamento deve essere effettuato mediante bonifico parlante, nel quale deve essere indicata la causale di legge, il codice fiscale, il numero e la data della fattura e gli altri requisiti richiesti per i bonus ristrutturazioni.
Una volta conclusi gli interventi, entro i 90 giorni dalla fine dei lavori, bisogna trasmettere all’ENEA la “Scheda descrittiva dell’intervento” utilizzando la procedura telematica messa a disposizione sul sito web ENEA con riferimento all’anno in cui sono terminati i lavori.
Bisogna poi conservare tutta la documentazione e dichiarare ogni anno la quota annuale (1/10) nella propria dichiarazione dei redditi. La documentazione da conservare include fatture, ricevute e quietanze relative all’intervento con la dicitura “schermatura solare dinamica ai sensi del D.L. 311/2006 allegato M”, copia del bonifico parlante o online con l’indicazione della legge, certificazione del fornitore che attesti il rispetto dei requisiti tecnici, documentazione inviata all’ENEA, schede tecniche dei componenti e/o certificazione del fornitore, e ricevuta di invio all’ENEA (codice CPID).
Bonus Zanzariere
E’ un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio, che prevede un rimborso fino al 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di zanzariere. . Il bonus rientra nel contesto degli interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici (Ecobonus).
Chi può richiederlo
Possono beneficiare del bonus zanzariere sia le persone fisiche che le persone giuridiche, a seconda del tipo di reddito soggetto a tassazione. Per le persone fisiche assoggettate all’IRPEF, possono richiedere il bonus zanzariere i proprietari, i nudi proprietari, i detentori di diritti reali, gli affittuari, i comodatari e i condomini per le parti comuni. Per le persone giuridiche assoggettate all’IRES, possono richiedere il bonus le imprese, coloro che utilizzano l’immobile per l’esercizio dell’attività professionale, le associazioni tra professionisti, gli enti pubblici e privati che versano l’IRES, le case popolari e gli enti con finalità simili.
Quando scade il Bonus Zanzariere
Fino a fine 2024, salvo eventuali proroghe, sarà possibile fruire del Bonus zanzariere in detrazione dei redditi. Tuttavia, a partire dal 16 febbraio 2023 non è più possibile ottenere lo sconto del 50% in fattura e cedere il credito al fornitore per gli interventi agevolati, incluso il Bonus zanzariere.
Come funziona
Le zanzariere che possono beneficiare del bonus devono rispettare determinati requisiti, tra cui:
- Avere la marcatura CE, che attesta la conformità del prodotto agli standard comunitari di salute e sicurezza.
- Avere un valore Gtot inferiore a 0,35, che può essere certificato se le zanzariere sono abbinate a vetrate di tipo D a doppio vetro 4/16/4 con gas argon.
- Essere applicate a protezione di una vetrata.
- Essere zanzariere mobili.
- Essere applicate all’esterno della finestra, all’interno o integrate nell’infisso.
La detrazione del 50% dovrà essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo nella dichiarazione dei redditi.
Procedura di richiesta
Per ottenere il bonus zanzariere, le spese sostenute devono essere pagate tramite bonifico parlante, bonifico online postale o bancario, indicando la legge di riferimento (Ecobonus) e i dati necessari. Inoltre, entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori, è necessario inviare una comunicazione all’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) che attesti l’intervento effettuato.
È importante conservare la documentazione relativa all’intervento per almeno 10 anni, che include fatture, ricevute, copia del bonifico parlante o online, certificazione del fornitore che attesti il rispetto dei requisiti tecnici, documentazione inviata all’ENEA, schede tecniche dei componenti e/o certificazione del fornitore, e ricevuta di invio all’ENEA (codice CPID).
Bonus Verde
prevede una detrazione fiscale del 36% per la realizzazione di interventi di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, coperture a verde e giardini pensili, fino a un tetto di spesa annuale di 5.000 euro, con una detrazione massima di 1.800 euro.
Chi può richiederlo
Il Bonus Verde si applica sia agli interventi sugli immobili di proprietà che alle parti comuni esterne degli edifici condominiali. Nel caso dei condomini, il tetto di spesa è fissato a 5.000 euro per ogni unità immobiliare ad uso abitativo.
Quando scade il Bonus Verde
Il Bonus verde è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2022 fino al 31 dicembre 2024, salvo eventuali modifiche e aggiornamenti.
Come funziona
Di seguito sono elencati gli interventi che danno diritto alla detrazione IRPEF al 36%:
- Sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari e pertinenze, comprese le recinzioni.
- Realizzazione di impianti di irrigazione e pozzi.
- Realizzazione di coperture a verde e giardini pensili.
- Lavori di progettazione e manutenzione correlati agli interventi.
- Nel caso di lavori condominiali, la detrazione spetta al singolo condomino in base alla sua quota di spesa, e il pagamento della detrazione deve essere effettuato al condominio entro la scadenza per la dichiarazione dei redditi. La detrazione viene poi ripartita in dieci quote annuali di pari importo.
Procedura di richiesta
Per beneficiare del Bonus Verde, è necessario che le spese siano documentate e pagate tramite strumenti di pagamento tracciabili. Le spese devono essere sostenute dai richiedenti, che devono essere anche i proprietari dell’immobile oggetto degli interventi.
Bonus Vacanze
offre contributi per soggiorni estivi agli iscritti al Fondo mutualità ex-IPOST.
Chi può richiederlo
Per richiedere il Bonus, è necessario essere iscritti al Nuovo Fondo di Mutualità da almeno un anno con un capitale minimo di 1.000 euro.
Quando scade il Bonus Vacanze
La domanda di partecipazione per ottenere il Bonus doveva essere inviata entro il 13 maggio 2023. Gli ammessi al beneficio devono presentare la documentazione di spesa relativa al soggiorno entro il 31 ottobre per ottenere l’erogazione del contributo.
Come funziona
Il contributo massimo concesso è di 40 euro per ogni pernottamento, per un massimo di 7 pernottamenti anche non continuativi, da fruire tra il 1° giugno e il 30 settembre 2023.
Procedura di richiesta
La domanda deve essere compilata utilizzando il modello GP03_Mut disponibile sul sito www.inps.it nella sezione Moduli > Domanda soggiorni estivi Nuovo fondo.
La domanda deve essere inviata all’INPS tramite Raccomandata A/R o assicurata convenzionale A/R all’indirizzo specificato. È anche possibile inviare una PEC all’indirizzo: dc.creditowelfareestrutturesociali@postacert.inps.gov.it.
Se partecipano membri dello stesso nucleo familiare, è necessario inviare una busta o una PEC separata per ciascun partecipante contenente la domanda relativa a quella persona.
Sono anche disponibili i requisiti degli assegnatari vincitori dei bandi promossi dall’INPS per il Bonus Vacanze 2023, tra cui Estate INPSieme Italia, Estate INPSieme Estero e Corso di lingue all’estero. È possibile consultare i prospetti relativi a tali bandi nella sezione “integrazioni” sul sito dell’INPS.
Bonus Barriere Architettoniche
E’ un’agevolazione prevista dalla legge italiana che mira a favorire l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici e negli spazi pubblici, al fine di garantire l’accessibilità e l’autonomia delle persone con disabilità motorie. Questo bonus fornisce un contributo economico per sostenere le spese necessarie per l’adeguamento degli ambienti e la realizzazione di interventi volti a facilitare la mobilità delle persone con disabilità.
Chi può richiederlo
L’agevolazione spetta al proprietario dell’immobile, al titolare di altro titolo idoneo come l’affitto o il comodato, nonché ai familiari conviventi. Anche il convivente more uxorio del possessore o detentore dell’immobile può beneficiare della detrazione, anche in assenza di un contratto di comodato, seguendo le stesse regole previste per i familiari conviventi.
Quando scade il Bonus Barriere Architettoniche
Il credito o detrazione al 75% è applicabile fino al 31 dicembre 2025, con ripartizione tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo.
Come funziona
Il Bonus Barriere Architettoniche prevede una detrazione del 75% sulle spese sostenute per l’abbattimento delle barriere architettoniche degli immobili già esistenti. È possibile richiedere questa detrazione in cinque rate annuali di pari importo. I tetti di spesa variano da 30.000 a 50.000 euro, a seconda del tipo di intervento edilizio.
La detrazione spetta anche per gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari, funzionali ad abbattere le barriere architettoniche e può essere fruito anche per rifare il bagno o gli infissi, purché l’intervento rispetti le regole tecniche del DM 236. In caso di sostituzione dell’impianto, sono previste detrazioni per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito. Inoltre, è possibile usufruire dell’IVA ridotta al 4% sui materiali, anche senza essere portatori di handicap.
A differenza di altri Bonus casa, consente ancora di applicare lo sconto in fattura.
Procedura di richiesta
Per richiedere il Bonus Barriere Architettoniche, è necessario effettuare i pagamenti tramite bonifico bancario. Il bonifico deve contenere la causale del versamento, l’indicazione dell’articolo 16-bis del TUIR, il codice fiscale del soggetto che effettua il pagamento e il codice fiscale o il numero di partita IVA del beneficiario del pagamento.
Nella dichiarazione dei redditi, è obbligatorio indicare i dati catastali identificativi dell’immobile e gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo (ad esempio, contratto di affitto) se i lavori sono effettuati dal detentore. Altri dati potrebbero essere richiesti ai fini del controllo della detrazione.
È importante conservare le fatture e le ricevute per almeno cinque anni e esibirle su eventuali richieste del Fisco.
Casi particolari
La circolare sulla spettanza dell’agevolazione ristrutturazioni edilizie e abbattimento barriere architettoniche evidenzia alcuni casi particolari. Nel caso di vendita o donazione dell’unità immobiliare su cui sono stati realizzati gli interventi prima che sia trascorso il periodo di godimento della detrazione, le quote di detrazione non utilizzate possono essere trasferite all’acquirente o al donatario.
Nel caso di decesso del titolare, il diritto alla detrazione si trasmette esclusivamente all’erede che conserva la detenzione materiale e diretta del bene. Anche la cessazione dello stato di locazione o comodato non fa venir meno il diritto alla detrazione in capo all’inquilino o al comodatario.
Inoltre, il familiare convivente conserva il diritto alla detrazione anche se viene ceduta l’unità immobiliare su cui sono stati eseguiti gli interventi. Le quote di detrazione non fruite non si trasferiscono all’usufruttuario in caso di diritto di usufrutto, oneroso o gratuito, ma rimangono al nudo proprietario. Infine, nel caso di vendita e contestuale usufrutto, le quote di detrazione non fruite dal venditore si trasferiscono al nudo proprietario.
Bonus Casa Green
Introdotto quest’anno dalla Legge di Bilancio (comma 76 della L. 197/2022), che spetta in caso di acquisto di un immobile residenziale (prima o seconda casa, non ci sono vincoli) di classe energetica A o B, direttamente dal costruttore o da organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) immobiliari. Il bonus consiste in una detrazione IRPEF pari al 50% dell’IVA corrisposta in relazione all’acquisto dell’immobile.
Chi può richiederlo
Possono beneficiare del Bonus Casa Green i soggetti IRPEF, ossia le persone fisiche, che possono applicare l’agevolazione all’imposta lorda fino alla concorrenza del suo ammontare, ovvero il 50% dell’importo corrisposto per il pagamento dell’IVA sulla casa. Le società di capitali e gli enti non commerciali, essendo soggetti a IRES, sono esclusi dal bonus.
Quando scade il Bonus Casa Green
La Manovra ha prorogato il Bonus Casa Green fino a tutto il 2023. Pertanto, l’acquisto dell’immobile deve essere effettuato entro il 31 dicembre 2023 per poter beneficiare dell’agevolazione.
Come funziona il Bonus Casa Green
Il Bonus Casa Green consente di ottenere una detrazione IRPEF pari al 50% dell’IVA corrisposta in relazione all’acquisto di un immobile residenziale di classe energetica A o B. La detrazione può essere applicata fino alla concorrenza del suo ammontare, senza tetti di spesa. La detrazione viene recuperata in dichiarazione dei redditi in dieci quote annuali di pari importo, a partire dal periodo d’imposta in cui la spesa è stata sostenuta.
Procedura di richiesta
Per ottenere il Bonus Casa Green, è necessario effettuare l’acquisto di un immobile residenziale di classe energetica A o B entro il 31 dicembre 2023. L’acquisto può essere effettuato direttamente dal costruttore o da organismi di investimento collettivo del risparmio immobiliari (OICR). Successivamente, la detrazione deve essere richiesta presentando il modello 730 o il modello Redditi PF (ex Unico) durante la dichiarazione dei redditi. La detrazione verrà erogata in dieci quote annuali di pari importo.
Bonus Prima Casa – Under 36
E’ un’iniziativa promossa dallo Stato italiano per favorire l’accesso alla prima abitazione da parte dei giovani sotto i 36 anni. Il Bonus rientra in un pacchetto di agevolazioni previste dalla legge per agevolare l’acquisto della prima casa da parte dei giovani. L’iniziativa prevede l’esenzione da imposte come l’imposta di registro, l’imposta ipotecaria e catastale, o il riconoscimento di un credito d’imposta IVA pari all’ammontare del tributo. Inoltre, viene erogato un mutuo prima casa garantito fino all’80% del finanziamento, offrendo la possibilità di ottenere dalla banca un MUTUO 100% del valore dell’immobile.
Chi può richiederlo
Il Bonus prima casa under 36 è riservato ai giovani fino al trentaseiesimo anno di età con un ISEE fino a 40.000 euro. È possibile auto-dichiarare l’ISEE corrente. È importante sottolineare che l’agevolazione è destinata all’acquisto dell’abitazione principale, escludendo acconti e caparre nei preliminari, sui quali è possibile richiedere un rimborso sull’imposta versata. Inoltre, i richiedenti non devono essere proprietari di altre abitazioni ad uso residenziale, neppure all’estero, a meno che non siano stati acquisiti per successione causa morte o ceduti a titolo gratuito a genitori o fratelli.
Quando scade il Bonus prima casa under 36
Attualmente, la scadenza per presentare la domanda è fissata al 31 dicembre 2023, ma l’agevolazione verrà rinnovata fino al 31 dicembre 2024, o addirittura resa permanente, ma con un probabile abbassamento della soglia di reddito da 40mila a 30mila euro.
Come funziona
Il mutuo prima casa per i giovani under 36 garantito dallo Stato offre una copertura all’80% della quota capitale del finanziamento. Ciò significa che, qualora il rapporto tra l’importo del finanziamento e il prezzo di acquisto dell’immobile, comprensivo degli oneri accessori, superi l’80%, il Fondo di Garanzia Consap garantisce fino all’80% della quota capitale del mutuo. L’importo massimo del mutuo non deve superare i 250.000 euro.
Procedura di richiesta
La richiesta del Bonus prima casa under 36 viene effettuata al momento del rogito notarile, dichiarando i requisiti richiesti. L’agevolazione si applica agli atti traslativi o costitutivi a titolo oneroso, stipulati entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento. È importante tenere presente che il Bonus si estende anche alle pertinenze, come ad esempio i box auto, e può essere applicato anche all’acquisto di prime case tramite asta giudiziaria.
Bonus Condizionatori
E’ un’agevolazione che permette di ottenere una detrazione fiscale per l’acquisto e l’installazione di impianti di climatizzazione. Questo incentivo rientra tra le agevolazioni per interventi di efficienza energetica e offre la possibilità di beneficiare di detrazioni fiscali in dichiarazione dei redditi. È importante valutare attentamente i requisiti e le condizioni per accedere all’agevolazione, tenendo conto delle diverse percentuali di detrazione in base alla tipologia di condizionatore e ai lavori effettuati.
Chi può richiederlo
Possono beneficiare del Bonus Condizionatori sia i privati cittadini che i condomini. Il Bonus Condizionatori si applica all’acquisto e all’installazione di impianti di climatizzazione a pompa di calore, che consentono sia il raffrescamento sia il riscaldamento degli ambienti. Inoltre, è necessario che l’impianto sostituisca o integri un sistema di riscaldamento esistente e contribuisca al miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile.
Come funziona il Bonus Condizionatori
L’acquisto di un condizionatore può essere accompagnato da diverse agevolazioni, come il Bonus Ristrutturazioni, il Bonus Mobili, l’Ecobonus e il Superbonus. A seconda della tipologia di condizionatore e del contesto dell’installazione, si applica una detrazione del 50%, del 65% o del 70%. A partire dal 2023, non è più possibile accedere allo sconto in fattura, quindi si applica la detrazione in dichiarazione dei redditi.
Quando scade il Bonus Condizionatori
La scadenza del Bonus Condizionatori è legata al Bonus al quale è possibile collegarlo.
Procedura di richiesta del Bonus Condizionatori
Per ottenere il Bonus Condizionatori, è necessario completare la pratica ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), fornendo la documentazione richiesta entro i tempi previsti. La detrazione fiscale viene ottenuta tramite la compilazione della dichiarazione dei redditi, ripartita in 10 rate annuali di pari importo, a meno di specifiche disposizioni per il Superbonus che prevede un diverso piano di rateizzazione.
Bonus Compostaggio
E’ un’agevolazione fiscale introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 che offre un incentivo economico per l’installazione e la messa in funzione degli impianti di compostaggio. L’obiettivo è promuovere la gestione sostenibile dei rifiuti organici e la riduzione dell’impatto ambientale attraverso la produzione di compost di alta qualità. Le imprese interessate devono rispettare le scadenze e seguire la procedura di richiesta fornita dall’Agenzia delle Entrate per accedere al Bonus compostaggio e beneficiare del credito d’imposta.
Chi può richiederlo
Le domande per accedere al bonus compostaggio possono essere presentate dalle imprese presso i centri agroalimentari situati nelle regioni Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. L’agevolazione è rivolta a coloro che intendono investire nell’installazione di impianti di compostaggio e promuovere la sostenibilità ambientale.
Scadenza dell’agevolazione
L’Agenzia delle Entrate ha stabilito due finestre temporali per l’invio delle domande:
- Dal 20 aprile al 31 maggio 2023, con riferimento alle spese sostenute nel 2022.
- Dal 22 aprile al 31 maggio 2024, con riferimento alle spese sostenute nel 2023.
Come funziona
Il credito d’imposta è pari al 70% delle spese documentate per l’installazione e la messa in funzione degli impianti di compostaggio. Questo credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione con altre imposte. È importante rispettare il limite di spesa stabilito dalla normativa per beneficiare dell’agevolazione.
Procedura di richiesta
Per richiedere il Bonus compostaggio, le imprese devono inviare la comunicazione online tramite il software “CreditoImpiantiCompostaggio” messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Nel modulo di richiesta, è necessario fornire le informazioni e la documentazione richiesta per dimostrare le spese sostenute per l’installazione e la messa in funzione dell’impianto di compostaggio.
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